CULTO di SANTA CHIARA e di SAN
FRANCESCO in SPAGNA (2^ parte)
Pubblicato sulla Notiziario informatico “Assisinews” del 12 dicembre 2020
Ad integrazione di quanto già comunicato nel precedente articolo sullo
stesso argomento, ho il piacere di partecipare in questa sede le ulteriori
scoperte effettuate in SPAGNA in un viaggio prima della attuale
pandemia.
Le informazioni riguardano essenzialmente due località:
la prima riguarda la città di XATIVA o JATIVA, all’interno della
provincia valenciana, una località di circa 30 mila abitanti, che è stata la
culla della famiglia BORGIA (BORJA), e di ben due papi, Callisto 3°
(Alfonso de Borja) ed Alessandro 6° (Rodrigo de Borja) e dove è nato
anche il pittore José Ribera (1590-1652), che ha operato anche in Italia,
dove era più conosciuto come lo Spagnoletto. La città é dominata da un
imponente e panoramico castello dei Borgia, posto sulla cresta del monte
Bernisa.
A XATIVA, di fatto, esiste una chiesa quattrocentesca di Santa Clara, a
navata unica in forme rinascimentali, oggi secolarizzata, rimasta intatta
nelle sue strutture e trasformata in sala di esposizioni temporanee. Al
suo interno, si possono ancora oggi ammirare, dietro l’altare maggiore, due
nicchie sovrapposte nel muro, una per il SS Sacramento e l’altra, più
grande, per una bella statua della Santa, con una pisside nella mano destra
(rappresentazione classica della Santa in Spagna) (foto 1-3).
La seconda località concerne la interessantissima città di MURCIA, di
400 mila abitanti, posta al centro di una fertilissima huerta (agricoltura
intensiva di agrumi ed ortaggi), irrigata da Rio Segura. Non lontano dal
centro della città (Calle Traperia e Piazza San Domingo), all’inizio del
Viale Alfonso 10°, meglio conosciuto localmente come tontòdromo
(passeggio elegante della città, dove la gente amava mettersi in mostra),
sorge l’interessantissimo complesso clariano del Convento di Santa Clara
la Real, costruito dai sovrani di Spagna sulle rovine di un palazzo (Alcazar
Seguir) del 13° secolo, di epoca mussulmana. La chiesa ed il convento delle
Clarisse sono ancora oggi attivi, mentre una parte del convento è stata
trasformata in museo, aperto al pubblico, dove sono stati riportati alla
luce i resti di un palazzo di epoca mussulmana e, nel chiostro conventuale,
è stato recuperato, l’alberca, un patio mussulmano, veramente di grande
suggestione (foto 4-5).
L’accesso al complesso religioso ed al suo cortile interno presenta lo
stemma reale spagnolo, sormontato da una statua di Santa Chiara
inginocchiata. La chiesa attuale, settecentesca, a navata unica, presenta
tre immagini dedicate alla Santa; una in un altare laterale, dove la Santa
risulta in adorazione del Bambinello, la seconda, sempre in un altare
laterale, mostra la Santa, bambina, guidata da Gesù sulla via della
purezza, mentre l’ultima, secondo lo schema classico della sua
rappresentazione, si trova nella parte superiore del baldacchino
dell’altare maggiore (foto 7-12).
Sempre nella città di MURCIA esiste un importante museo dedicato a
Francisco SALZILLO (1703-1783), uno fra i più grandi scultori spagnoli
dell’età barocca, che pochi sanno essere stato il figlio dello scultore
italiano Nicola SALZILLO (1672-1727), originario di Santa Maria Capua
Vetere, allievo dello scultore napoletano Aniello PERRONE che, a 27 anni,
nel 1699, si era trasferito a Murcia e dove aveva sposato la murciana
Isabella Alcaraz, madre di Francesco. Del Salzillo mi piace allegare una
famosa statua dedicata a San Francesco, oggi custodita nella città di
VALLADOLID (antica capitale della Spagna al tempo di Carlo 5°) (foto
13).
Da ultimo, mi piace segnalare un originalissimo crocefisso d’altare che ho
scoperto nella chiesa del Monastero di Sant’Anna, a CORDOVA, in
Andalusia (foto 14).
Per chiudere queste mie righe, desidero, infine, presentare, sempre
concernente l’iconografia di Santa Chiara, una suggestiva tavola dipinta
tedesca del 1360, conservata oggi Metropolitan Museum of Arts di New
York, nella quale la Santa, con una chioma fluente, riceve una palma dal
Vescovo di Assisi, assistito da San Francesco con le forbici nelle mani
(foto 15).