MISSIONI FRANCESCANE in CALIFORNIA
(Pubblicato sul n. 277, giugno 2020, della Rivista Informatica “Storia in
Network” - www.storiain.net )
Dalla frontiera messicana sino a San Francisco si sgranano come uno speciale
collare di perle ben 21 edifici sacri eretti nel 18° secolo dai Francescani nel
quadro di una politica di espansione del Regno di Spagna.
di MASSIMO IACOPI
Sin dal momento in cui la Spagna mette piede in terra americana, la corona
spagnola perfeziona un metodo infallibile di conquista: aver ragione della
resistenza indigena con la forza e quindi pacificare la regione attraverso
l’evangelizzazione. Nel XVIII secolo, per la seconda fase del progetto Carlo III
di Borbone sceglie come inviati (avendo cacciato i Gesuiti dal suo regno) quindici
frati francescani, che si stabiliscono lungo i mille chilometri di costa che
separano San Diego da Sonoma, a nord di San Francisco. Lo scopo non è solo
quello di convertire gli indigeni, ma di aggregarli, renderli autonomi, insegnando
loro le tecniche di allevamento, di agricoltura e della lavorazione del ferro. La
loro arma segreta è la missione, una struttura agli inizi più simile a una fragile
costruzione in legno, difesa da un forte e circondata da un villaggio popolato da
indiani. Dal 1769 al 1823 vennero così aperte ben ventuno missioni lungo la costa
(1). È Fray Junipero Serra (1713-1784), ideatore e realizzatore del progetto, a
dare forma alla prima delle sue sei missioni a San Diego de Alcalà, non lontano
dalla frontiera messicana, prima di risalire in direzione di San Francisco.
Junipero Serra e i suoi successori
La chiesa della missione di San Diego de
Alcalá
Miguel José Serra Ferrer, originario dell’isola di Majorca, entra il 14 settembre
1730 nell’Ordine dei Francescani minori assumendo il nome di Junipero, in onore
di frate Ginepro (1190-1258), uno dei primi discepoli di San Francesco d’Assisi.
Dopo l’ordinazione al sacerdozio, diviene lettore di filosofia e acquisisce il
dottorato in Filosofia presso l’Università Raimondo Lull di Palma di Majorca. Nel
1749 viene destinato al Collegio missionario di San Fernando in Messico (Nuova
Spagna). Nominato insegnante di Teologia presso l’Università di Città del
Messico, viene inviato, a sua domanda, nella missione di Sierra Gorda, nel nord
dell’attuale Messico, dove rimane per circa nove anni. Richiamato a Città del
Messico, diviene un famoso e fervente predicatore, mettendo in evidenza una
grande severità con gli altri e con sé stesso. Nel 1768, nominato Superiore di un
gruppo di quindici missionari francescani, viene inviato nelle missioni indiane
della Bassa California, rilevando sul posto l’amministrazione delle Reducciones
cattoliche dei Gesuiti, dopo che questi erano stati banditi dalla Nuova Spagna,
all’inizio dello stesso anno, per ordine di Carlo III di Spagna. Partito dal porto di
San Blas per la Bassa California, Padre Serra assume sul posto il ruolo di
presidente delle missioni francescane e da questa regione muoverà poi a nord
verso la Nuova California. Inizia il suo percorso nel maggio del 1769,
accompagnando il governatore di Puebla, Gaspar de Portolà y Rovira (1716-
1784), nominato - per ordine dall’ispettore generale (Visitatore) della Nuova
Spagna, José de Galvez y Gallardo (1720-1787), marchese di Sonora -
comandante di una spedizione in Nuova California (costituita da quattro
contingenti, due via mare e due per via di terra), allo scopo di fissare i limiti della
frontiera californiana. Giunto a San Diego il 1° luglio 1769, frate Junipero,
mentre la spedizione militare prosegue per occupare la località di Monterrey,
fonda la prima delle sue missioni californiane, San Diego de Alcalà: qui verrà
celebrata la prima messa solenne il 14 luglio 1769, e proprio da padre Serra verrà
impiantato il primo oliveto californiano. La missione, oggi circondata dalle
autostrade e dal tessuto urbano di San Diego, ricorda al visitatore il sacrificio di
padre Luis Jaime, primo martire cristiano massacrato nel 1775 dai nativi
americani.
Nel frattempo, la spedizione militare, formata da sessantatrè soldati e cento
muli e accompagnata da frate Juan Crespi (1721-1782), il cronista della
spedizione, raggiunge il 2 agosto 1769 il sito attuale di Los Angeles e
proseguendo lungo la costa arriva il giorno successivo sul sito della città di Santa
Monica; il 19 è nella località dell’odierna Santa Barbara. Dopo aver raggiunto, il 13
settembre dello stesso anno, la baia di San Simeone, il 1° ottobre, aggirando
all’interno i rilievi costieri del Big Sur, la colonna militare arriva alla foce del Rio
Salinas, oltre Monterrey (senza averla però riconosciuta). Non essendo riuscito a
trovare Monterrey, il comandante Portolà prosegue verso nord, giungendo il 18
ottobre sul sito dell’odierna Santa Cruz e il 31 ottobre, dopo inenarrabili
peregrinazioni, alla baia di San Francisco, accanto al sito del Golden Gate. Delusi
per non essere riusciti a trovare il porto di Monterrey, i componenti della
spedizione rientrano a San Diego il 24 gennaio 1770, mangiando, per tutta la
durata del viaggio di ritorno, carne di mulo.
Convinti da Miguel Costansó (1741-1814), ingegnere militare e cartografo
catalano, che la spedizione aveva oltrepassato la baia di Monterrey, Portolà e
padre Serra decidono di lanciare una spedizione congiunta, via mare e via terra, e
il 24 maggio 1770 riescono finalmente a trovare la baia di Monterrey. Il 3 giugno
1770 gli Spagnoli prendono ufficialmente possesso del territorio in nome del Re
di Spagna e padre Serra darà avvio alla sua seconda missione: San Carlos
Borromeo del Rio Carmelo, proprio nei pressi della quercia che i padri
francescani avevano indicato e descritto nella spedizione del 1603 con Sebastian
Vizcaino. La missione di San Carlos diventerà la sede centrale del presidente
padre delle missioni Francescane nella Nuova California. Sotto la presidenza di
frate Junipero Serra verranno fondate le missioni di di Sant’Antonio da Padova,
nei pressi di Jolon (1771), dell’Arcangelo Gabriele (1771) nei pressi di Los
Angeles, di San Luis Obispo de Tolosa (1772) a San Luis Obispo, di San Francesco
d’Assisi (o missione Dolores, 1776) a San Francisco, di San Giovanni da Capistrano
(1776) a San Juan Capistrano (è considerata l’edificio più antico esistente in
California ed è l’unica chiesa rimasta fra quelle in cui padre Serra aveva
officiato), di Santa Chiara d’Assisi (1777) a Santa Clara, e di San Bonaventura
(1782) a Ventura.
La parte finale della vita di padre Serra è scandita da ripetuti scontri con i
governatori militari di Monterrey, in particolare con il primo, Felipe de Neve
(1724-1784), che gli impedirà, tra l’altro, nel 1782, la fondazione di una nuova
missione a Santa Barbara. E poi con il secondo governatore, Pedro Fages Beleta,
detto El Oso (1734-1794), che padre Serra riuscirà a far rimuovere. La materia
del contendere era rappresentata dalla volontà dei militari di secolarizzare le
missioni e di beneficiare della redistribuzione della terra a neofiti e soldati. Nel
1784 arriva a Monterrey il terzo Governatore militare, Fernando Javier Rivera
y Moncada (1725 circa-1781). Il 28 agosto dello stesso anno padre Junipero
Serra muore, all’età di 70 anni, nella missione di Carmel per il morso di un
serpente; verrà tumulato sotto il pavimento della chiesa. Nonostante numerose
critiche da parte dei nativi americani alla sua azione nelle missioni francescane,
padre Junipero è stato beatificato nel 1988 e nel settembre 2015 è stato
proclamato santo da papa Francesco. Frate Serra sarà sostituito, nella sua opera
missionaria, dal francescano, di origine basca, Fermín de Francisco Lasuén de
Arasqueta (1736-1803), che continuerà il lavoro di Serra stabilendo, fra il 1786
e il 1798, altre nove missioni: Santa Barbara (1786) a Santa Barbara; Purissima
Concezione (1787), vicino a Lompoc, Santa Croce (1791) a Santa Cruz, Nostra
Signora della Solitudine (1791) a Soledad, San Giuseppe (1797) a Fremont, San
Giovanni Battista (1797) a San Juan Bautista, San Michele Arcangelo (1797) a
San Miguel, San Ferdinando re di Spagna (1797) a San Fernando, San Luigi re di
Francia (1798) a Oceanside. Fray Firmino muore nel 1803 a Carmel, dove viene
sepolto, e gli succede padre Estevan Tapis (1754-1825), che costruisce la
diciannovesima missione, quella di Santa Agnese (1804) a Solvang.
Quando nel 1812 padre Estevan Tapis si dimette dalla carica, viene sostituito
fino al 1815 dal francescano di origine catalana José Francisco de Paula Señan
(1760-1823), e quindi dal reverendo padre Marià o Mariano Paieres o Payeras y
Borràs (1769-1822), che, nel 1817, fonderà la missione di San Raffaele
Arcangelo, nei pressi dell’attuale San Rafael. Dimessosi nel 1820 a seguito della
nomina a vicario foraneo del vescovo di Sonora (giurisdizione religiosa messicana
responsabile anche per il territorio delle Missioni), nel corso dello stesso anno
viene incaricato padre José Francisco de Paula Señan, fondatore dell’ultima
missione francescana in California nel 1823, quella di San Francesco Solano,
accanto al forte di Sonoma. In aggiunta alle tre ultime missioni verranno
costruite dai Francescani almeno cinque Asistencias (avamposti di assistenza alla
missione): fra queste Santa Ysabel Asistencia, a est di San Diego de Alcalà.
Le Asistencia (o missioni “satelliti”, a volte costituite da semplici cappelle)
rappresentavano missioni in scala ridotta, dove un prete non residente celebrava
la messa nei giorni di precetto. Questi insediamenti erano normalmente stabiliti
in aree ad alta concentrazione di potenziali convertiti nativi, a premessa della
apertura di una missione vera e propria. Ogni anno i responsabili di ciascuna
missione facevano un rendiconto al padre presidente in cui veniva riassunto la
situazione, materiale e spirituale di ciascuna dipendenza.
Nel 1824 alla morte di padre Señan viene insediato padre Vincenzo Sarria, quindi,
nel 1825, padre Narciso Durán (1776-1846), che sarà l’ottavo e ultimo
presidente padre, con l’intermezzo di padre Giuseppe Bernardo Sanchez (dal
1828 al 1831) e di padre Gioachino Jimeno (dal 1838 al 1844). Egli ricoprirà
questa carica per ben tre volte: inizialmente fino al 1828, poi dal 1831 al 1838 e
quindi dal 1844 al 1846, quando riunirà tutto il carteggio e gli archivi delle
Missioni francescane presso la Missione di Santa Barbara. Nel 1827 padre Duran
aveva pianificato anche la costruzione di una ventiduesima missione, a Santa
Rosa, lungo la costa californiana; ma non se ne fece nulla per mancanza di
autorizzazione governativa e per le mutate condizioni. Durante il secondo
mandato di padre Duran (1831-1838) si verificherà infatti la secolarizzazione
delle missioni francescane da parte del governo Messicano, che dal 1821 era
succeduto alla giurisdizione spagnola. Nel 1833 il padre presidente sposterà la
sede della presidenza da Carmel a Santa Barbara. Infine, nel 1840 i Francescani
di California passeranno alle dipendenze del primo vescovo locale.
Le missioni sul Camino Real
Le missioni spagnole in California
L’insediamento delle missioni nella Nuova California è stato, almeno in parte, una
risposta spagnola all’arrivo di commercianti di pellicce russi e di cercatori d’oro
inglesi lungo la costa della California a metà del XVIII secolo. Oltre al presidio
militare e al pueblo, la Misión ha rappresentato, dunque, uno dei tre principali
elementi impiegati dalla corona di Spagna per estendere i suoi confini e
consolidare i territori coloniali. L’obiettivo a lungo termine era quello di
convertire, educare, e trasformare gli indigeni in cittadini coloniali spagnoli. Ogni
missione, composta di norma da due preti e sei-otto soldati, si manteneva con il
lavoro gratuito dei nativi amerindi e doveva essere autosufficiente, perché
lontana dalla base più vicina della Nuova Spagna. Spesso i missionari
costringevano i nativi californiani convertiti, chiamati neofiti, a vivere in
insediamenti chiamati Reducciones (riduzioni) o Congregaciones, ponendo fine al
loro modo di vita tradizionale. Da parte loro, i padri francescani missionari hanno
introdotto dall’Europa nuove colture, l’allevamento del bestiame (bovini, cavalli),
oltre alla diffusione della tecnologia dei materiali necessari alle attività. Tutte le
missioni dovevano essere collegate fra loro attraverso il Camino Real (attuali
Statale 101 e diramazione Statale 1 dello Stato della California; da San Diego a
Los Angeles fino a San Francisco), lungo il quale, intorno o vicino alle missioni,
verranno fondate le più antiche e importanti città della California, come San
Francisco, Los Angeles, San Diego, San José, Monterrey. Le missioni verranno
quasi tutte fondate in prossimità della costa: la più distante, quella di Soledad,
era a circa 50 km dal mare.
Da un punto di vista politico le missioni sono state sempre considerate
temporanee. Tuttavia, la fondazione di una missione seguiva regole precise. Una
volta autorizzata, gli uomini assegnati allo scopo dovevano scegliere un sito
specifico, caratterizzato da una buona disponibilità di acqua, di legname e di
terreni idonei per le colture e il pascolo.
Il primo edificio a essere costruito era la chiesa, orientata su un asse est-ovest.
Sulla base della posizione della chiesa veniva definito il resto del complesso
(laboratori, cucine, magazzini, locali accessori), intorno a un quadrilatero.
Completavano la struttura grandi bodegas (magazzini), vasche per la tintura della
lana e la concia del cuoio, locali che ospitavano telai per la tessitura, nonché
ambienti per la fabbricazione di candele, saponi e pomate. Inizialmente le
costruzioni erano fragili rifugi di legno coperti da tetti di paglia, ma col
progredire del tempo le capanne si trasformarono in edifici di pietra o di
mattoni.
I padri francescani hanno dovuto insegnare ai nativi tutte le lavorazioni connesse
con le costruzioni, partendo dall’estrazione dei materiali locali ai lavori di
carpenteria o falegnameria per modellare travi architravi ed altri elementi
strutturali, ivi compresi porte, mobili ed attrezzi in legno. Sempre a tale scopo,
verranno realizzati forni per fabbricare mattoni e tegole, dando così inizio anche
alle attività connesse con la ceramica per vasi e contenitori. La prima fonderia
verrà installata alla missione di San Juan de Capistrano.
Il quadro complessivo di ogni missione veniva completato dal sistema
dell’approvvigionamento idrico: acquedotti, lunghi a volte diversi chilometri,
captavano l’acqua dolce da un fiume vicino o da una sorgente, di norma con
condotti di pietra, aperti o coperti, unita fra di loro con malta di calce o mista a
bitume. L’acquedotto adduceva l’acqua a fontane o cisterne, che venivano
utilizzate per muovere per gravità mole od altri macchinari. L’acqua utilizzata per
bere e cucinare veniva lasciata gocciolare attraverso strati alternati di sabbia e
carbone per rimuovere le impurità. Uno dei sistemi idrici meglio conservati di
questo tipo si incontra nella missione di Santa Barbara.
Epilogo
Parallelamente allo sviluppo delle missioni è andato completandosi il controllo
militare della regione, che viene suddivisa in quattro distretti militari, ognuno
presidiato da una Comandancia, con un presidio strategicamente posizionato lungo
la costa della California. Ogni distretto funzionava come base di operazioni
militari per una determinata regione. Ogni presidio aveva in dotazione una
concessione di terra, El Rancho del rey, che fungeva da pascolo per il bestiame e
come fonte di cibo per i soldati. Teoricamente, i soldati avrebbero dovuto
lavorare questa terra, ma nel giro di pochi anni vi saranno obbligati i neofiti.
Dal 1810, quando il re di Spagna viene imprigionato da Napoleone, ha inizio la crisi
del sistema dei presidi e delle missioni, perché cessa contemporaneamente il
finanziamento del governo spagnolo. In questo contesto, le missioni si accollano,
non senza attriti, buona parte del sostentamento delle forze militari presenti sul
territorio. Nel 1819, la firma del Trattato d’Adams-Onís, fra Spagna e Gran
Bretagna fisserà al 42º parallelo Nord la frontiera settentrionale della
California, che da allora non è più cambiata.
Nel 1821, il Messico ottiene l’indipendenza dalla Spagna, anche se il Messico non
invierà in California un governatore fino al 1824, acuendo in tal modo il dissidio
fra i francescani e i militari, che riceveranno ben poco della paga arretrata.
Durante questo periodo le missioni riusciranno a sopravvivere grazie al
commercio in proprio, esportando prodotti, tessuti e pelli a Boston, nel Sud
America e persino in Asia. A partire dal 1821 le missioni iniziano a perdere il
controllo sulle terre, in quanto i militari non pagati cominciano a invaderle. Nel
1824, con l’invio di un governatore messicano, l’Alta California diventa
ufficialmente uno Stato del Messico.
Questa situazione porterà il governo messicano ad approvare, nel 1833, la Legge
sulla laicizzazione delle missioni, sulla base della quale il governo dell’Alta
California provvederà alla loro secolarizzazione, allo scopo di assegnare le terre
ai nativi e ai coloni. In effetti, con questi provvedimenti si procederà alla
divisione delle terre delle missioni, legittimando il fatto compiuto delle invasioni
e completando il trasferimento delle terre delle congregazioni indiane ai
comandanti militari e ai loro uomini più fedeli, a danno proprio dei nativi. Queste
concessioni di terra, con diritto di proprietà permanente, daranno origine ai
ranch californiani. Nel 1836 una ribellione, capeggiata da Juan Bautista
Alvarado (1809-1882), proclamò l’indipendenza della California, che diventerà
effettiva solo a partire dal 1846 con una nuova ribellione nel quadro della guerra
Stati Uniti-Messico. Infine, dopo la conquista di Los Angeles del 10 gennaio 1847
da parte degli Americani e il Trattato di Guadalupe-Hidalgo del 2 febbraio
1848, il governo messicano cederà agli Stati Uniti un vasto territorio, fra cui la
California. L’inizio della guerra USA-Messico del 1846 segna anche la fine delle
missioni francescane spagnole in California. A partire da questo momento, la
stragrande maggioranza delle missioni verranno abbandonate.
Le missioni oggi
Gli edifici delle missioni superstiti, restaurati o ripristinati nel corso del secolo
scorso con il contributo dello Stato o di magnati locali (come William R. Hearst)
costituiscono oggi le strutture più antiche della California e sono tra i monumenti
storici più visitati. Sono inoltre diventate un simbolo dello Stato, perché
ricordano l’origine della storia della California. L’architettura delle missioni è
anche diventata fonte di ispirazione per molti architetti californiani e per lo
stile Mission Revival. La missione di San Carlos del Carmel, oggi è una basilica
minore della sua diocesi; quella di San Francisco o Dolores è ridotta a una
semplice cappella; quella di San Michele Arcangelo ospita un museo; quella di San
Luigi vescovo di Tolosa e di Santa Ines sono oggi chiese parrocchiali. La missione
di San Giovanni Battista, restaurata, presenta l’unica chiesa a tre navate di tutte
le missioni. Quella di Santa Barbara, rimasta sempre occupata dai francescani, è
detta la “Regina delle Missioni”. Essa costituisce il quartier generale statunitense
dei francescani e ospita al suo interno la Scuola francescana di teologia. Quella
di San Fernando re di Spagna è invece diventata un museo dedicato alla vita
quotidiana nelle missioni. Quella di San Gabriele Arcangelo si trova oggi nel
centro di Los Angeles. La missione di San Luigi re di Francia, nei pressi di
Oceanside, costituisce una delle più belle vestigia di questo passato ispanico e al
suo interno si trova il più vecchio albero del pepe, importato in California nel
1830. Infine, la missione di San Diego de Alcalà, la “madre di tutte le missioni”, è
classificata come National Historic Landmark.
NOTA
(1) Ecco di seguito la lista delle Missioni francescane in California, da sud verso
nord, con la data della loro fondazione: San Diego de Alcalà (1769); San Luis
Rey (1798); San Juan de Capistrano (1776); San Gabriel Arcangel di Los
Angeles (1771); San Fernando Rey (1797); San Buenaventura (1782); Santa
Barbara (1786); Santa Ines (1804); La Purisima Concepcion (1787); San Luis,
obispo de Tolosa (1772); San Miguel Arcangel (1797); San Antonio de Padua
(1771); Nuestra Señora de Soledad (1791); San Carlos Borromeo del rio
Carmelo (1770); San Juan Bautista (1797); Santa Cruz (1791); Santa Clara
(1777); San José (1797); San Francisco de Asis o Soledad (1776), San Rafael
Arcangel (1817) e San Francisco Solano de Sonoma (1823).