LA POTENZA di ROMA ANTICA
Pubblicato su Rivista Informatica "GRAFFITI on line" (www.graffiti-online.
com), del mese di maggio 2020, con il titolo “PARTONO DAL DOMINIO
SUL MEDITERRANEO LE CONQUISTE TERRITORIALI ROMANE” ed
unificato, come parte prima, con “Mare Nostrum, il bacino privato di ROMA
http://www.graffiti-on-line.com/home/opera.asp?srvCodiceOpera=1933
A Roma noi dobbiamo la nostra lingua, il sistema metrico, la nostra
amministrazione … e, più in generale la cultura latina. Roma ha organizzato
l’Europa ed in parte l’Oriente, ispirandosi largamente ai Greci ed agli
Etruschi, fino alla sua caduta nel 476, che segna l’inizio del Medioevo.
Se Roma non è stata fatta in un giorno, essa non si è neanche costruita da
sola ! La civiltà romana antica si è largamente ispirata alla Grecia,
attingendo in special modo alle arti ed al suo sistema politico, ma anche
e soprattutto, nelle fasi iniziali, agli Etruschi, di cui si è appropriata la
religione e la tecnica, fra le quali: l’idraulica. Ciò nondimeno, Roma ha saputo
impiantare in Europa un modello di società molto elaborato, specie per quello che
riguarda il diritto, la costituzione e le leggi, la guerra e l’organizzazione militare,
l’architettura e la tecnologia. L’antichità romana continua ad avere una grande
influenza nel mondo attuale, non fosse solo per le lingue latine che perdurano
ancora oggi in Occidente.
Nell’8° secolo a.C. e più precisamente nel -753 secondo gli storici, nasceva Roma
sul Monte Palatino, uno dei suoi sette colli, che formano oggi la capitale d’Italia.
La città, poi l’Impero, conoscerà una evoluzione costante fino alla sua caduta, nel
476, allorché il suo ultimo imperatore Romolo Augustolo (451-dopo 511),
abdicherà davanti al generale Flavio Odovacer o Odoacre (433-493), re degli
Eruli, figlio di Edicone, generale e ministro di Attila, re degli Unni.
L’Impero romano al suo apogeo nel 2° secolo, circondava tutto il Mediterraneo,
estendendosi fino al Sahara a sud, alle rive del Danubio ad est, all’Inghilterra a
nord e fino all’Iran nella sua parte orientale. Le ragioni del declino dell’Impero
romano d’Occidente, quello d’Oriente continuerà come impero bizantino fino al
1453, sono ancora oggi oggetto di dibattito fra gli storici: per alcuni, la
superpotenza romana avrebbe fatto crescere al suo interno una decadenza
morale fra la dirigenza e nei ranghi dell’esercito. Per altri, la prossimità costante
dei Barbari, necessaria al reclutamento dell’esercito (questi popoli arriveranno al
50% degli effettivi delle legioni) avrebbe fatto saltare la disciplina romana
Indebolita, l’organizzazione militare non sarebbe stata più capace di far
rientrare le tasse, elemento base, fra gli altri, per pagare i soldati, mentre i
popoli conquistati preferiranno il dominio dei Barbari a quello dei Romani, perché
più presenti nel concreto e nella vita di tutti i giorni.
Agli inizi si parte, nel mito, con un omicidio …
La leggenda racconta che Remo e Romolo (morto nel -716 circa) sarebbero
all’origine della fondazione di Roma. Romolo e suo fratello gemello Remo
sarebbero i figli della vestale Rea Silvia, una sacerdotessa condannata alla
castità, ma che il dio Marte provvede a visitare in sogno per darle i due gemelli.
Rea Silvia è la figlia di Numitore, re della leggendaria città di Albalonga (Alba la
Longa, posta ad una ventina di km. da Roma, che sarebbe stata fondata proprio
da Enea, il principe troiano, dopo il suo precedente soggiorno ad Erice, in Sicilia).
Amulio. dopo aver spodestato da trono suo fratello Numitore e nel timore che i
suoi nipoti potessero, crescendo, reclamare i loro diritti, prende a pretesto il
fatto che essi sono figli di una vestale (che aveva fatto voto di castità), per
decretare la loro eliminazione, ordinando che vengano gettati nel fiume Tevere.
Ma l’ordine viene mal eseguito ed i neonati, abbandonati in un paniere sul fiume,
riescono a sopravvivere (per la probabile protezione degli dei) e vengono
scoperti, ai piedi del Palatino, sotto una pianta di fico selvaggio posto all’ingresso
di una grotta, da una lupa, che li allatta e da un picchio verde, l’uccello del dio
Marte. Più tardi, i gemelli, cresciuti dal pastore Faustolo (il supposto marito della
“lupa”) sul monte Palatino ed ai quali era stato rivelato il segreto della loro
nascita, uccideranno Amulio (sgozzato da Remo secondo alcuni, trafitto dalla
spada di Romolo secondo altri) e restaureranno il loro nonno sul trono di
Albalonga. I miracolati decidono, in seguito, di fondare una città nel luogo in cui
erano stati gettati al fiume. Allo scopo di stabilire chi dei due fratelli avrebbe
governato questa nuova città, viene effettuata una consultazione degli auguri,
consistente nell’osservazione del volo avvoltoi per un determinato periodo di
tempo. A quanto sembra, il responso sarebbe stato favorevole a Romolo, ma
quando Remo si accorge che il fratello aveva barato in questa consultazione,
cercherà di reclamare i suoi diritti, ma Romolo provvederà ad eliminare suo
fratello, autonominandosi, in tal modo, primo re della città di Roma, così
denominata pare proprio in onore di suo fratello ucciso !!! Qualcuno, raccontando,
fra l’altro, una storia meno aulica riporta che la lupa che aveva allattato i gemelli
non fosse altro che una nota prostituta del luogo, detta anche la “Lupa”, consorte
del pastore Faustolo. Ecco così che, in ogni caso, la lupa che ha allattato i gemelli
diventerà anche il simbolo della nuova città.
Affari di politica.
Per 300 anni, Roma vivrà al ritmo dei suoi re, ponendo le basi della sua politica di
conquista, che durerà quasi un millennio. Dal 6° secolo a.C., riesce a federare le
città latine vicine, creando, in tal modo, una forza capace di resistere agli
Etruschi, che sono già i dominatori della regione. Nell’anno -509, come risposta
alle guerre civili ed alle lotte di potere che lacerano la federazione, Roma diventa
una repubblica, spartita fra due gruppi di abitanti: i patrizi ed i plebei. I primi
sono i discendenti delle famiglie che hanno fondato Roma, essi possedevano la
terra e sedevano negli scranni del Senato, una assemblea che serviva da Consiglio
del re. I secondi sono gli uomini liberi, i cittadini. Una suddivisione ineguale,
poiché solo i patrizi possono pretendere di esercitare le funzioni prestigiose,
formando in tal modo un consolato (l’insieme delle famiglie dirigenti), molto simile
ad una oligarchia. Occorreranno due secoli di lotte incessanti fra i due gruppi
perché questa organizzazione arrivi alla emanazione del diritto romano, che
consente ai plebei l’accesso alle cariche di tribuno o di magistrato e di
partecipare alle elezione dei dirigenti. Una volta trovata questa stabilità politica,
può avere inizio l’espansione e la conquista di Roma del resto del mondo
conosciuto. Mossi inizialmente da motivi di sicurezza e successivamente attirati
dalle ricchezze dei loro potenti vicini, i consoli romani, espressione della Roma
imperialista, sottometteranno inizialmente le regioni dell’Italia peninsulare
(Etruria, Lazio, Umbria), quindi le isole vicine (Sicilia, Sardegna e Corsica), ed
infine tutto il Mediterraneo. Tuttavia, le guerre di conquista non impediranno
l’evoluzione politica di Roma. Augusto, Tiberio, Nerone, Tito, altrettanti nomi
tramandati alla posterità; fra i grandi conquistatori Giulio Cesare (100-44 a.C.) è
senza dubbio il più celebre. Oltre alle sue competenze di stratega, l’uomo è
conosciuto per la sua abilità politica: egli apre il Senato alla plebe, rinforza i
diritti del popolo, ridistribuisce le terre mentre i suoi trionfi (grandi cerimonie
che commemorano le vittorie del generale) gli conferiscono una grande
popolarità. In questo modo egli accede alla carica di Dittatore a vita (magistrato
eletto dal popolo e dotato di pieni poteri) oltre a quella di imperator, incarico ed
onore di comandante delle legioni, che ricompensano le sue qualità militari.
La vita a Roma
In Occidente ed in Oriente, nelle province conquistate da Roma, le si sviluppano
infrastrutture: costruzione di strade in tutto l’Impero per lo spostamento rapido
delle legioni e del commercio, il cui tracciato di alcune di esse viene utilizzato
ancora oggi, acquedotti, che portano l’acqua delle sorgenti in città, ponti, edifici
amministrativi, mutuati dall’architettura greca, ospedali, installazioni termali,
che comprendevano anche biblioteche, ginnasi ecc.. In città, i quartieri ricchi
sono provvisti di un sistema fognario ed alche di bagni pubblici. L’igiene e la
salute sembrano rivestire una grande importanza nella società romana, come
anche la moda. Si sa, ad esempio, che le Romane si adornavano di chignon posticci
di capelli biondi, provenienti da donne germaniche. Questa conoscenza della vita
quotidiana romana si deve alla scoperta delle rovine di Pompei nel 17° secolo.
Questa città periferica, pietrificata dalla lava, dopo l’eruzione del Vesuvio del 1°
secolo, ha rivelato una notevole quantità di domus e di edifici pubblici riccamente
decorati di mosaici, affreschi, di oggetti abituali, di terme, di mobilio, … .
La vita sociale romana si organizzava attorno a due tipi di abitanti: gli schiavi,
che hanno rappresentato un quarto della popolazione e gli uomini liberi. Si
trattava effettivamente di uomini, poiché la donna romana aveva lo stesso
statuto dei figli, vale a dire sottomessa al capo famiglia, sia esso il padre o il
marito. Nelle città, i figli vengono educati, a scuola o da un precettore privato,
schiavo, affrancato o straniero. Occorre sapere che i Romani recalcitravano
alquanto davanti alle discipline intellettuali, avendo spiccata preferenza per le
attività pratiche … è per questo motivo che i medici, gli scrittori, gli insegnanti
provenivano, più frequentemente, dalla classe degli schiavi o da quelle degli
stranieri, greci o orientali.
L’eredità culturale
La cultura latina è, nella accezione comune del termine, la cultura dei Latini,
popolo che abitava la regione del Lazio nell’Antichità. Per estensione, la cultura
latina designa quella di Roma antica e dell’Impero romano che l’ha diffusa nelle
province conquistate.
Il primo retaggio di questa civiltà è la lingua latina e le sue varianti adottate in
numerosi paesi europei. I Romani imponevano, in effetti il latino come lingua
ufficiale nei paesi conquistati. E’ in questo modo che anche le lingue germaniche
ed orientali contengono numerosi termini di origine latina. In ogni caso, l’alfabeto
latino è stato una eredità che ha ricevuto il mondo intero, perché si è diffuso ed
imposto nella maggior parte dei paesi d’Europa e d’America. Allo stesso modo il
Codex, la prima forma di libro rilegato, la numerazione decimale e le cifre romane
costituiscono retaggio della civiltà romana, così come il nostro calendario che
dobbiamo a Giulio Cesare, anche se con i successivi aggiustamenti gregoriani.
Di fatto è proprio Giulio Cesare che decide nell’anno -45 di abbandonare il
vecchio calendario, basato su un anno di 354 giorni, per creare il calendario
giuliano di 365 giorni negli anni normali e di 366 ogni quattro anni (anni bisestili).
Non va poi dimenticato l’apporto di Roma nelle costruzioni, con l’impiego del
cemento e negli stessi sistemi costruttivi.
Infine, Roma è anche all’origine della diffusione della religione cristiana.
Inizialmente considerati come degli adepti di una nuova setta, i Cristiani vengono
perseguitati, specialmente da Nerone, a partire dal 1° secolo. A poco a poco la
religione si diffonde per il suo rivoluzionario messaggio di uguaglianza degli
uomini davanti a Dio e l’imperatore Constantino il Grande (272-337), che
concederà la libertà di culto a tutto i Cristiani e che si convertirà al
Cristianesimo nei suoi ultimi giorni di vita nel 4° secolo. Roma è dunque alla base
dello sviluppo della Chiesa cristiana, la cui sede è ancora oggi a Roma.